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Con il termine smalto si indicano in genere i prodotti vernicianti coprenti, applicabili sui materiali più diversi sia per proteggerli sia per decorarli. Lo smalto è disponibile in tutti i colori esistenti (le varie case produttrici hanno mazzette con oltre mille tonalità realizzabili con tintometro) ed è in genere usato su ferro, legno, muro (solo in taluni casi), alluminio, plastica ecc.
Normalmente si associa il prodotto al classico odore pungente di solvente (acquaragia, diluente nitro o sintetico), ma negli ultimi anni stanno prendendo sempre più piede i cosiddetti smalti all’acqua, ossia gli acrilici idrodiluibili che, rispetto ai predecessori, hanno odore ridotto quasi a zero e molte emissioni nocive in meno. Della scelta fra queste due famiglie di prodotti simili vogliamo occuparci in questa sede, partendo appunto dalla domanda: smalto all’acqua o a solvente?

SMALTO A SOLVENTE

Vantaggi: è più brillante rispetto a quello all’acqua ed è applicabile anche in condizioni estreme, come ferro arrugginito, con risultati non ottenibili con l’altra famiglia di prodotti, che col ferro ossidato richiedono cicli più complessi di verniciatura (ved. in seguito).
Svantaggi: gli smalti a solvente, proprio perché contengono questi elementi, hanno maggiori emissioni, in sostanza puzzano di acquaragia. Un esempio concreto: uno smalto a solvente ha un cov (composti organici volatili) di 400 g/L, uno all’acqua 130 g/L.
Lo smalto a solvente è consigliato quando si vuole una finitura a specchio, molto brillante, oppure sul ferro che non si intende preparare molto accuratamente (senza togliere ogni traccia di ruggine ed applicare sul ferro scoperto del fondo antiruggine).

SMALTO ALL’ACQUA

Vantaggi: come già accennato è quasi del tutto inodore, lo si può applicare anche in interno senza avvertire fastidi alle vie respiratorie. Perciò è vivamente consigliato in ogni situazione dentro casa, come pareti, termosifoni ecc. Gli attrezzi usati (pennello o rullo) si puliscono con acqua e per questo sono utilizzabili molto più a lungo (con evidente risparmio). Infine gli smalti all’acqua hanno una buona aderenza su supporti notoriamente difficili come alluminio, zinco e plastica, dove invece i colleghi a solvente falliscono se non preceduti da appositi prodotti di fondo e preparazione.
Svantaggi: non hanno la stessa brillantezza dei prodotti a solvente, seppur definiti lucidi. Su ferro arrugginito è il caso di preparare il supporto adeguatamente: antiruggine su metallo mai verniciato o sulle zone scoperte dopo la pulizia della ruggine e della vernice sfogliata. Diversamente l’ossidazione ricomparirà in fretta. Altro svantaggio può essere la copertura, la quale talvolta è un tantino inferiore a quella dei prodotti a solvente (problema risolvibile con una mano in più).
CONCLUSIONI: gli smalti del futuro sono quelli all’acqua. Basti pensare che il citato cov, secondo una normativa europea, dovrà essere ridotto ulteriormente entro il 2010. I prodotti all’acqua sono già da oggi adeguati ai valori del 2010, quelli a solvente no. Una chiara indicazione della via da seguire e che porta inevitabilmente a ipotizzare che prima o poi esisteranno solo prodotti a base di acqua. I test da me effettuati hanno dato esito positivo anche sulle ringhiere di ferro, dove la durata è stata pressoché la stessa dei prodotti a solvente. Mentre, come detto, se non si pulisce la ruggine e si riparte dal fondo antiruggine (almeno sulle parti con metallo scoperto), si può andare incontro a brutte sorprese.
Per il momento, tuttavia, gli smalti a solvente sono ancora largamente usati e venduti. Non ancora si può parlare di un vero e proprio sorpasso da parte degli acrilici ad acqua.

Alcune domande frequenti.

Ma lo smalto all’acqua non è che va via con la pioggia?

No e per una ragione semplice: l’acqua è il veicolo, il “solvente” che permette al prodotto di essere spalmato sulla superficie, ma evapora durante l’essiccazione (rimane il cosiddetto residuo secco). Una volta indurito, lo smalto all’acqua è impermeabile esattamente come uno a solvente.

Vorrei usare lo smalto all’acqua, ma costa di più.

Ed è vero. Va tuttavia considerato che con prodotti acrilici ad acqua non si acquista acquaragia o altro diluente, né per diluire né per pulire gli attrezzi e le mani dopo il lavoro; questo già compensa in parte la maggiore spesa. Inoltre, proprio perché si usa l’acqua, i pennelli possono essere puliti davvero a fondo e quindi essere utilizzati molte più volte rispetto a quando li si lava con acquaragia (non risultano mai perfettamente puliti). Poi bisogna considerare i vantaggi: un termosifone verniciato a solvente si farà “sentire” per settimane, sia al momento della pitturazione sia soprattutto quando sarà acceso in autunno. Con uno all’acqua l’emissione è praticamente zero, prima e dopo.

Per sbaglio ho diluito uno smalto all’acqua con acquaragia ed è successo un disastro.

Ebbene sì, perché parliamo di prodotti che sono in qualche modo nemici dei solventi. Capita che lo smalto all’acqua, a contatto con diluente o acquaragia, diventi inutilizzabile (in genere coagula). Gli smalti ad acqua, appunto, vanno diluiti con acqua di rubinetto (quando necessario, ad esempio con le applicazioni a spruzzo).

Posso applicare uno smalto all’acqua su una superficie già verniciata a solvente?

Certo e le procedure applicative sono le stesse (carteggiatura, rimozione di ruggine e parti non aderenti, stuccatura ecc.).

Potrò un domani sovraverniciare sullo smalto ad acqua con uno a solvente?

Certo.